Il primo webinar SMDS è dedicato all’impulsività nel Parkinson

La Swiss Movement Disorders Society (SMDS) invita i suoi membri al primo webinar della società. L’evento online si terrà martedì 2 dicembre 2025 alle 17:00 e tratterà il tema centrale dell’impulsività nei pazienti affetti da Parkinson.La presentazione sarà tenuta dalla Dott.ssa Ines Debove dell’Inselspital di Berna, un’esperta riconosciuta in questo campo. L’obiettivo del webinar è quello di trasmettere le attuali conoscenze scientifiche e promuovere lo scambio tra professionisti.
Il presidente di SMDS, Georg Kägi, è lieto dell’inizio della serie di webinar e spera in una numerosa partecipazione dei membri.

 

Nuova offerta terapeutica ambulatoriale per pazienti affetti da Parkinson nel Cantone di Berna

Berna – Una nuova offerta terapeutica ambulatoriale è disponibile da subito per i pazienti in tutto il Cantone di Berna. Il servizio “Reha@Home” si rivolge in particolare a persone con Parkinson che, a causa di limitazioni di mobilità avanzate, hanno difficoltà a usufruire di terapie ambulatoriali regolari.Poiché le limitazioni motorie si manifestano frequentemente nelle fasi avanzate della malattia di Parkinson e rendono difficile l’accesso alle prestazioni terapeutiche, questa offerta potrebbe rappresentare un valido supporto per molti interessati. Reha@Home offre forme di terapia personalizzate direttamente nell’ambiente domestico.Ulteriori informazioni e dettagli sull’offerta di servizi sono disponibili sul sito web del fornitore. Inoltre, per domande, è disponibile un modulo di contatto all’indirizzo https://rehaathome.ch/kontakt/.

reha@home_Flyer_2025

L’inquinamento atmosferico potrebbe aumentare il rischio di forme di demenza

Nuovi risultati di ricerca indicano che l’esposizione al particolato fine potrebbe favorire l’insorgenza e la gravità delle malattie neurodegenerative.
Diversi studi recenti dimostrano che un elevato inquinamento atmosferico – in particolare dovuto a particelle sottili – è associato a un aumentato rischio di forme di demenza come l’Alzheimer e la demenza a corpi di Lewy. I ricercatori ipotizzano che le particelle ultrafini possano entrare nel corpo attraverso le vie respiratorie e penetrare nel cervello direttamente tramite i nervi olfattivi o attraverso il flusso sanguigno. Lì potrebbero scatenare processi infiammatori e promuovere l’accumulo di proteine tipiche della malattia.
Secondo le ricerche, le persone che vivono in regioni con elevata esposizione al particolato fine mostrano più frequentemente maggiori deficit cognitivi e presentano, nelle analisi post-mortem, più alterazioni tipiche dell’Alzheimer – come placche amiloidi e neurofibrille. Anche nella demenza a corpi di Lewy, le particelle sottili potrebbero giocare un ruolo, poiché innescano processi che portano alla formazione di depositi proteici dannosi nel cervello.
Il legame non è ancora definitivamente provato, ma le evidenze si stanno rafforzando. Gli esperti sottolineano quindi che i fattori ambientali come la qualità dell’aria dovrebbero essere maggiormente inclusi nelle strategie di prevenzione e nella pianificazione sanitaria in futuro.
Fonte:
Deutsches Ärzteblatt, <Come il particolato fine potrebbe favorire lo sviluppo della demenza a corpi di Lewy>
Deutsches Ärzteblatt, <Inquinamento atmosferico associato a demenza più grave e patologia di Alzheimer>

Nuove raccomandazioni per la cura delle donne con Parkinson prima, durante e dopo la gravidanza

Un gruppo internazionale di esperti della Movement Disorder Society (MDS) ha pubblicato per la prima volta raccomandazioni pratiche sulla gestione della malattia di Parkinson in relazione alla gravidanza. Finora mancavano linee guida basate sull’evidenza per la cura delle donne colpite prima del concepimento, durante la gravidanza, durante il parto e nel periodo post-parto.
Il rapporto evidenzia che la levodopa è considerata il farmaco più sicuro durante l’intero periodo perinatale. Se possibile, la monoterapia dovrebbe essere preferita alla terapia combinata. Si sottolinea inoltre che i sintomi non motori, come disturbi del sonno, ansia o depressione, sono particolarmente comuni in questo gruppo di pazienti e richiedono un trattamento individuale.
Gli esperti giungono alla conclusione che le donne con Parkinson possono affrontare in sicurezza la gravidanza, il parto e l’allattamento al seno con un’attenta pianificazione e un’assistenza interdisciplinare. Allo stesso tempo, tuttavia, sussistono notevoli lacune nelle conoscenze, in particolare per quanto riguarda i nuovi farmaci per il Parkinson, i possibili effetti sullo sviluppo infantile e gli effetti a lungo termine della gravidanza sul decorso della malattia.
Per colmare queste lacune, è stato creato il registro internazionale PregSpark. In futuro, dovrebbe raccogliere dati provenienti dalla pratica e quindi creare le basi per linee guida affidabili. La società specialistica invita tutti i medici e gli operatori sanitari a informare attivamente le pazienti interessate sulla partecipazione a questo registro. Solo attraverso una collaborazione internazionale è possibile garantire a lungo termine un’assistenza basata sull’evidenza per le donne con Parkinson e il desiderio di avere figli.

Maggiori informazioni: Movement Disord Clin Pract – 2025 – Lehn – The Management of Parkinson s Disease Before during and after Pregnancy an MDS

La Fondazione Michael J. Fox promuove la ricerca sul Parkinson presso l’USZ

L’Università di Zurigo riceve, come una delle otto istituzioni a livello mondiale, fondi dalla Michael J. Fox Foundation per il perfezionamento di uno specialista in Parkinson presso la Clinica di Neurologia dell’Ospedale Universitario di Zurigo. Con il nuovo finanziamento, non solo si intendono promuovere importanti progetti di ricerca presso l’USZ, ma anche rafforzare in modo mirato la formazione di giovani neurologi e neurologhe. In questo modo, i futuri medici specialisti possono acquisire una preziosa esperienza sia nella ricerca clinica che nella diagnostica. L’obiettivo della collaborazione è sviluppare approcci innovativi nella diagnosi e nel trattamento del Parkinson e ampliare a lungo termine la competenza scientifica presso l’USZ. Questa partnership rappresenta un passo importante per poter offrire in futuro ai pazienti e alle pazienti opzioni terapeutiche ancora migliori e per intensificare ulteriormente la rete internazionale nella ricerca sul Parkinson. Maggiori informazioni.

Diagnosi differenziale del Parkinson

Un articolo di Jürgen Zender.

Secondo un riassunto del video esplicativo di Jürgen Zender sul blog del Parkinson-Journal, i punti più importanti per la diagnosi differenziale del Parkinson possono essere presentati come segue:

Distinzione da malattie simili: L’articolo spiega come la malattia di Parkinson idiopatica si distingue da altri disturbi con sintomi simili. Questi includono sindromi parkinsoniane atipiche (come l’atrofia multisistemica) e sindromi parkinsoniane sintomatiche (ad esempio, indotte da farmaci o di origine vascolare). Viene menzionato anche il tremore essenziale, spesso confuso con il Parkinson, come criterio di distinzione.

Procedure diagnostiche: Per confermare la diagnosi, vengono presentati diversi esami di supporto:
-RMN/TC: Per la valutazione della struttura cerebrale.
-SPECT (DaTSCAN): Per la visualizzazione della densità dei trasportatori di dopamina nel cervello.
-Ecografia transcranica: Un’aumentata riflessione nella substantia nigra può essere un indicatore di Parkinson.
-Esami di laboratorio ed EEG: Servono per l’accertamento di altre patologie concomitanti.

 

Vertigini e Parkinson

Un articolo di Jürgen Zender.

Jürgen Zender descrive nel suo articolo che le vertigini sono un sintomo non motorio comune nel Parkinson. Le cause principali sono:
-Ipotensione ortostatica: un calo della pressione sanguigna quando ci si alza.
-Effetti collaterali dei farmaci.
-Disturbi del sistema di equilibrio.

Per il trattamento, si raccomandano inizialmente misure non farmacologiche come un’adeguata assunzione di liquidi, prima di considerare l’uso di farmaci.

Rame e SOD1: Nuova speranza per il Parkinson?

Un contributo di Jürgen Zender dalla serie Parkinson Brennpunkt

Un team di ricerca dell’Università di Sydney ha trovato prove che la proteina SOD1 gioca un ruolo nel Parkinson. Normalmente la SOD1 protegge le cellule, ma in forma mal ripiegata può essere dannosa.
Nei modelli murini è stato testato un preparato a base di rame (CuATSM) che migliora l’apporto di rame nel cervello. Gli animali trattati hanno mostrato una mobilità significativamente migliore rispetto a quelli non trattati. Il meccanismo: la carenza di rame nella substantia nigra destabilizza la SOD1, mentre l’apporto di rame ne stabilizza la struttura e protegge le cellule nervose.
I risultati fanno sperare in una terapia modificante la malattia per il Parkinson. Se questo approccio si dimostrerà efficace anche nell’uomo, dovranno dimostrarlo futuri studi clinici.

Kupfer und Parkinson

Formazione continua per infermieri specializzati in Parkinson: assistenza specializzata per una migliore cura

A maggio 2025 è iniziata a Kassel la nuova edizione del corso di formazione continua certificato per infermieri specializzati in Parkinson. Infermieri da tutta la Germania si qualificano qui per l’assistenza specializzata ai pazienti affetti da Parkinson, con un focus su terapie moderne, consulenza ai pazienti e collaborazione interdisciplinare.

Il corso di formazione è organizzato dal Centro Parkinson Beelitz-Heilstätten in collaborazione con cliniche neurologiche specializzate e università. Dal 2007 sono stati formati oltre 200 infermieri.

L’associazione Parkinson Nurses und Assistenten e.V. accompagna lo sviluppo dei contenuti della formazione continua, mette in rete gli specialisti a livello nazionale e rafforza la professionalizzazione dell’assistenza specializzata per il Parkinson.

Ulteriori informazioni

Nuovo rapporto sulla ricerca sulle cellule staminali per il Parkinson

Autore e formato:
Articolo di Jürgen Zender nell’ambito della serie “Approfondimenti sulla ricerca sulle cellule staminali”

Argomento:
Panoramica degli sviluppi attuali nella terapia con cellule staminali per il trattamento della malattia di Parkinson.

Focus speciale:
-Indicazioni sull’efficacia delle terapie cellulari (ad esempio, quelle sviluppate da Bayer).
-Menzione di uno studio clinico sulle cellule staminali recentemente approvato in Svezia con cellule progenitrici dopaminergiche.

Conclusione:
Gli studi attuali con cellule staminali embrionali e indotte mostrano una sicurezza promettente, produzione di dopamina e primi miglioramenti clinici. L’avvio degli studi di fase 3 sarà cruciale per dimostrare chiari vantaggi rispetto alle terapie esistenti. Le terapie con cellule staminali potrebbero diventare un’opzione di trattamento seria per il Parkinson a medio termine.