una classificazione biologica della malattia di parkinson: i criteri di ricerca synneurge per la diagnosi

con la speranza che i trattamenti che modificano la malattia possano affrontare le cause molecolari del parkinson prima dell’inizio dei sintomi, proponiamo una classificazione basata sulla biologia. questo sistema a tre parti (synneurge) include: la presenza o l’assenza di α-sinucleina patologica (s), prove di neurodegenerazione (n) tramite neuroimaging, e varianti genetiche (g) che causano o predispongono fortemente al parkinson. queste componenti biologiche sono collegate alle caratteristiche cliniche (c). questa classificazione è destinata inizialmente solo alla ricerca e richiede una futura validazione.

ParkinsonSchule – la grande iniziativa di formazione per i pazienti͏‌ ͏‌

La ParkinsonSchule è un progetto unico in Germania che aiuta i malati e i loro familiari a capire e gestire meglio la vita con il Parkinson. In 33 presentazioni gratuite su Zoom, 30 esperti di varie discipline condividono preziose conoscenze e consigli pratici. I partecipanti ricevono anche l’eBook “La bussola del Parkinson” come supporto. La ParkinsonSchule offre un’opportunità unica per gestire la malattia in modo autonomo e migliorare la qualità della vita.

morbo di parkinson: test del sangue predice la malattia anni prima

un team di ricercatori europei ha sviluppato un test del sangue che può diagnosticare il morbo di parkinson in fase iniziale con una precisione del 100%. il test si basa sull’analisi di 8 proteine che hanno proprietà protettive o dannose rispetto alla malattia. i primi studi hanno mostrato che il test può risultare positivo già nella fase prodromica, fino a 7 anni prima dei primi sintomi. gli esperti valutano i risultati come promettenti per una futura diagnosi precoce del parkinson.

I miei pazienti con Parkinson sono trattati in modo ottimale?

Making Informed Decisions to Aid Timely Management of Parkinson’s Disease (MANAGE-PD) è uno strumento di screening che aiuta gli operatori sanitari a prendere decisioni tempestive nella gestione del Parkinson. Manage PD aiuta a decidere se considerare una terapia non orale di seconda linea.1,2

In due sezioni, si risponde a domande sulle condizioni del paziente con la terapia attuale. Basandosi sulle risposte in queste sezioni, un algoritmo di valutazione suggerisce la classificazione del paziente in una delle seguenti tre categorie:

Categoria 1: Il paziente sembra essere ben trattato con lo schema terapeutico attuale.
Categoria 2: Il paziente potrebbe non essere trattato in modo ottimale con lo schema terapeutico attuale. Tuttavia, si possono ottenere miglioramenti con un’ulteriore ottimizzazione del trattamento.
Categoria 3: Il paziente potrebbe non essere ben trattato con lo schema terapeutico attuale e potrebbe beneficiare di una terapia non orale di seconda linea.

ultrasuoni focalizzati ad alta intensità guidati dalla risonanza magnetica contro il tremore

bere da un bicchiere o infilare una chiave in una serratura – le attività quotidiane diventano una sfida per i pazienti con tremore essenziale (te) a causa del tremore involontario di parti del corpo. da gennaio 2021, ai pazienti con tremore essenziale può essere offerto un trattamento che può migliorare significativamente la loro qualità di vita: gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità guidati dalla risonanza magnetica (mrgfus) permettono di trattare il cervello senza aprire il cranio. la procedura è già stata utilizzata con successo negli stati uniti per diversi anni per vari tipi di tremori, incluso il tremore associato al parkinson.

ecco il video sulla terapia a ultrasuoni focalizzati ad alta intensità.

oltre ai farmaci e a un “pacemaker cerebrale”, gli ultrasuoni focalizzati possono ridurre significativamente il tremore nel parkinson, chiamato anche tremito. in germania, attualmente solo due cliniche offrono questa procedura.

Priorità nella fornitura di assistenza sanitaria per il morbo di Parkinson dal punto di vista degli infermieri specializzati: uno studio con focus group

In conclusione, questo studio qualitativo mette in luce prospettive e priorità importanti degli infermieri specializzati in Parkinson. I risultati sottolineano l’importanza dell’educazione, della collaborazione tra diverse figure professionali, dell’orientamento ai bisogni e del ruolo degli infermieri come mediatori e coordinatori nell’assistenza per il Parkinson. Questo evidenzia quanto sia cruciale un approccio completo e centrato sul paziente nell’assistenza.

Nonostante i limiti, come la dimensione ridotta del campione, i risultati rendono chiaro che i fornitori di servizi sanitari e i decisori politici dovrebbero ripensare e adattare i loro approcci all’assistenza per il Parkinson. Si sottolinea inoltre che lo sviluppo dei ruoli professionali è una parte importante dell’evoluzione sanitaria. (International Journal of Nursing Studies Advances)